LA FILOSOFIA DELLA MODA SECONDO ALESSANDRO MICHELE NEL SUO NUOVO LIBRO

Universalmente percepita come la sorella più debole tra tutte le muse della cultura – frivola, volubile, vacua; per alcuni buona solo da coprirsi senza tante elucubrazioni dietro –, la moda è stata per anni indegna di sedersi al grande tavolo di storia, arte, letteratura o sociologia. Figuriamoci poi filosofia, materia profondissima che ben si guardava dal bazzicare con una disciplina che pare quintessenza di superficialità. Sposta fiumi di denaro, governa anche quel circolino di snob che pensano di essere troppo intelligenti per curarsene, influenza la maggior parte delle relazioni che abbiamo con noi stessi e con gli altri, è un puro concentrato di estro a raccontare del nostro rapporto con la realtà, ma niente; l’irritante chiosa è sempre quella, e bella o brutta che sia, la moda nell’immaginario collettivo è il vestitino da buttarsi addosso se il prezzo sempre follemente alto lo permette. C’è bisogno di scriverne? C’è bisogno di raccontarla? Cosa vuoi mai che ci sia da disquisire su due stracci? Grazie al cielo Ottocento e Novecento ci hanno fatto dono di una serie di teste pensanti che hanno convinto a trattare la materia – il cui interesse non si esaurisce nella figuratività o nell’atto dell’abbigliarsi tout-court – con un po’ più di senno.

Ebbene oggi, a quella serie di teste, se ne aggiungono due, poiché arriverà il 7 maggio in tutte le librerie La vita delle forme. Filosofia del reincanto il nuovo libro co-firmato da Alessandro Michele ed Emanuele Coccia, edito da HarperCollins, da tempo in gestazione e finalmente pronto al debutto. Se ne parlò per la prima volta nel 2022, in occasione del ciclo di lezioni che Coccia – tra i più noti filosofi contemporanei, già professore presso l’École des hautes études en sciences sociales di Parigi – tenne ad Harvard, coinvolgendo l’ex Gucci, oggi Valentino sul tema del The Ego in Things: Fashion As a Moral Laboratory. E l’obiettivo, oggi come allora, è solo uno: abbattere lo stereotipo secondo cui moda e filosofia siano due universi inconciliabili, con la prima non meritevole di diventare oggetto di studio di una materia tra le più profonde. E quindi; di cosa tratterà il volume? Riprendendo l’annuncio di HarperCollins di due anni fa, La vita delle forme. Filosofia del reincanto indagherà “come due forme della creatività e della conoscenza umana tradizionalmente separate, filosofia e moda, in realtà sono indissolubilmente legate: se la moda sa far deflagrare secoli di arte e di sapere in un’esperienza quotidiana propria di ogni essere umano, la filosofia non può fare a meno di diventare, anche lei, una forma di moda”. In sostanza un volume che, partendo dalla vicenda professionale di Alessandro Michele, racconterà del significato più profondo del concetto di moda poiché, come scrive Emanuele Coccia su Instagram nell’annunciare la pubblicazione, “Le forme della moda non sono solo strumenti di conoscenza del mondo e di noi stessi. Sono anche amuleti con cui inventiamo e facciamo esperienza di nuove libertà. Libertà di resuscitare possibilità accantonate. Libertà di costruire significati inediti”. E già dalla copertina si pregusta l’estetica inedita del volume, con un’impostazione grafica ispirata ai libri ecclesiastici di stampo ottocentesco che sostituisce i canonici capitoli con le ben più liriche “stanze” e, come riporta NSS Magazine, calligrammi e chiose ai margini del testo al posto delle tradizionali note a piè di pagina.

D’altronde, Alessandro Michele stesso si definì al Financial Times come archeologo, “una definizione perfetta”, disse Maria Luisa Frisa “perché l’archeologo è qualcuno che recupera le cose del passato ma che, con una visione comprensiva di molte suggestioni, preleva delle cose di un altro tempo e le riattualizza”. Ribattezzato dalla stampa come stilista-filosofo per via di quell’eclettismo che spaziando da cinema a letteratura ha ridefinito l’estetica Gucci, lo stilista romano è attesissimo oggi al debutto da Valentino ma prima, sarà interessante sentirlo raccontare – al vicino Salone del Libro di Torino, in conversazione con il co-autore Michele Coccia e Daria Bignardi – di come “Ogni abito è un oggetto incantato: è la magia attraverso la quale le forme del mondo si trasformano nel nostro volto”. Alla faccia della superficialità...

2024-04-24T09:16:44Z dg43tfdfdgfd